La routine non c’è più.
Sappiamo quanto i bambini siano metodici ed abitudinari, quanto abbiano bisogno dei loro ritmi, per quanto ora non è semplice, è importante cercare di far riacquisire al bambino un nuovo ritmo. Questo non vuol dire che dobbiamo far finta di nulla, ma dobbiamo cercare di trovare un nuovo equilibrio in quello che stiamo vivendo.
Scandire le giornate e le attività ritmicamente è quanto di meglio per tranquillizzare il bambino e dargli un senso di contenimento e stabilità.
Dare ritmo alle giornate non significa che queste debbano essere tutte uguali una all’altra, il ritmo, infatti non è semplice ripetizione: è ripetere modalità conosciute in situazioni e ambienti nuovi.
Se il bambino sa che ci si lava le mani prima di mangiare, se ogni volta che usciamo noi ci mettiamo il cappello e lo mettiamo anche a lui, sarà lui stesso a farci notare se un giorno abbiamo dimenticato di fare qualcosa! Me se un giorno ci svegliamo alle 8 e il giorno dopo alle 10, un giorno facciamo una cosa, un altro giorno non la facciamo più, il bambino si sente perduto, non sa cosa l’aspetterà e cercherà il contenimento, che gli manca, come può.
Quindi questi giorni è necessario creare una nuova routine in questa nuova situazione.
Impostiamo insieme al bambino, se è abbastanza grande da comprenderlo, o impostiamo noi l’organizzazione della giornata, se il bambino è ancora piccolo, naturalmente dobbiamo osservare il bambino per organizzare una nuova routine. La ritmicità e la ripetizione, oltre ad essere molto rassicurante, evita inoltre moltissimi di quelli che chiamiamo comunemente “capricci”, ma che capricci non sono.
Il sistema ritmico è strettamente connesso all’emozione. Il ritmo accompagna l’uomo e la terra in ogni cosa, dall’alternarsi di notte e giorno, le stagioni, le maree. (etc)
La prima cosa che sentiamo del bambino è il battito cardiaco, la prima cosa che un neonato fa appena nato è respirare. La cosa migliore per dare tranquillità e sicurezza emotiva a un bambino è proprio dandogli ritmo. Il ritmo non è monotonia, ma scandire gli avvenimenti in modo che si ripresentino periodicamente, ma sempre con qualche sfumatura nuova.
Se un bambino non sa mai cosa aspettarsi, né come reazione emotiva, né come attività quotidiane, ad esempio i miei genitori oggi per questo non si arrabbiano, il giorno dopo sì, il giorno dopo no e poi quello dopo è una tragedia, oggi mi posso svegliare quando voglio, domani mi devo svegliare alle 8 per forza sennò la mamma si arrabbia, oggi posso fare pranzo sul divano, domani no e se provo a chiederlo mi sgridano, è naturale che il bambino diventa intrattabile, “difficile”. Il bambino entra in confusione e nella confusione ha della reazione eccessive. Ma il bambino protesta come può per questa insicurezza, emotiva, affettiva, pratica (o anche una sola di queste).
Il modo migliore per evitare queste situazioni è che tutto si svolga attraverso un ritmo che permette al bambino di orientarsi temporalmente nella giornata, per lui lo scorrere del tempo non ha alcun valore, se non come susseguirsi di eventi.
(Es. Se so che la mattina mi sveglio alle 8, faccio colazione, gioco un pochino in camera, poi cucino qualcosa con la mamma, facciamo pranzo e poi facciamo un pisolino o leggiamo una storia, poi gioco ancora un pochino in camera o andiamo a fare una passeggiata, poi gioco con papà, poi ceniamo e poi leggiamo tutti insieme una storia e andiamo a dormire)
Quindi se ci rendiamo conto che è giunto il momento di stabilire una nuova e sana routine allora parliamone prima all’interno della nostra coppia genitoriale e poi comunichiamo al bambino il cambiamento, è importante per il bambino sapere che qualcosa è cambiato nella gestione quotidiana.